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Skià

Aphaia-temple-3

Competition:

RESTAURO DEL TEATRO GRECO DI ERACLEA MINOA

 Progetto di Nuova Costruzione

Collaborators: Alessandro Smeraldi

 

Location:  Agrigento

Budget: 3’000’000

Quando il progetto si confronta con la rovina l’operazione intellettuale diviene scientifica, una sorta di intervento di dissezione volto alla conoscenza del manufatto. Lo studio della tipologia, l’esame delle proporzioni, delle geometrie, la conoscenza della sua misura, costituiscono operazioni imprescindibili della fase analitica dell’indagine progettuale. Una volta compresi questi elementi, il progetto deve risolvere la dialettica tra nuovo e antico, creando una contrapposizione capace di generare nuove domande e quesiti.

La nuova copertura del teatro diventa un vero e proprio strumento di conoscenza, ricalcando le geometrie della rovina e rendendole visibili nel rivestimento. I settori, le scalinate, la cavea e l’orchestra sono impressi nella copertura come segni che tentano di restituire la forma originaria del teatro al panorama. Questa copertura è concepita come un fregio moderno, scandito da un ritmo di pieni e vuoti, richiamando le antiche metope e triglifi dell’architettura greca.

Visivamente, la copertura appare come un elegante oggetto di massa, adattato alle esigenze strutturali ed estetiche, ma dal piano dell’orchestra, il suo peso si trasforma in leggerezza. I pilastri esterni sostengono la copertura senza interferire con la vista della rovina, creando uno spazio aperto e accessibile. La luce che penetra all’interno amplifica l’effetto di levitazione della copertura, resa ancor più eterea dall’uso di superfici specchianti, che riflettono il contesto circostante e compensano la perdita della vista dall’alto del teatro.

Infine, un’apertura nella copertura permette al cielo di entrare nella stanza del teatro, trasformando questo spazio in un pantheon contemporaneo affacciato sul mare. Il foro ristabilisce l’ordine tra il mondo umano e quello divino, illuminando la scena e collegando il teatro con l’orizzonte.